StorieDì Cinema Game of Thrones e la Battaglia di Canne
Ormai i fan della serie Game of Thrones non sono più nella
pelle. L'hype è salito alle stelle
per quella che, in uscita nel 2019, sarà la stagione conclusiva di una delle più grandi opere del Cinema e
della Tv degli ultimi anni, o forse di sempre. Piaccia o meno, Il
Trono di Spade, serie Tv ispirata all'omonima opera letteraria di G.R.R. Martin, sta segnando un'epoca,
certamente non senza ragioni.
Una di queste è senza dubbio l'accuratezza narrativa e cinematografica che creatori (David Benioff e D. B. Weiss) e regia hanno saputo imprimere ad un mondo divenuto man mano straordinario ed unico, tanto quanto vivo. Uno dei casi sicuramente più limpidi da citare per "toccare con mano" la genialità degli sceneggiatori è l'episodio che ritrae la Battaglia dei Bastardi (così chiamata perché vede contrapposti due schieramenti nemici capitanati da eredi illegittimi), diretto da Miguel Sapochnik.
E' il nono episodio della VI stagione della serie HBO:
Nel Nord, gli eserciti di Jon Snow e Ramsay Bolton si affrontano in una enorme battaglia per il controllo di Grande Inverno. L'esercito di Ramsay ha la meglio sulla maggior parte delle forze di Jon, costituite perlopiù da Bruti. L'intervento in extremis di Sansa Stark e Petyr Baelish, coi Cavalieri della Valle, ribalta però clamorosamente la situazione. Ramsay si ritira a Grande Inverno, dove Jon lo batte e lo imprigiona. Sansa lo darà infine in pasto ai suoi stessi cani.
La rappresentazione della Battaglia dei Bastardi ha ricevuto grandi consensi, venendo definito come uno dei migliori episodi della serie. I critici hanno descritto la gigantesca battaglia nel Nord come "terrificante, avvincente ed esilarante". Le riprese della battaglia hanno richiesto 25 giorni di lavoro, ben 500 comparse e 70 cavalli.
Jon Snow e Ramsay Bolton. Lo Yin e lo Yang. Due acerrimi nemici che finalmente si scontrano in una battaglia che deciderà le sorti del mondo di Westeros. Una battaglia che, per i più appassionati, non è potuta passare inosservata, soprattutto per la deliberata disseminazione di dettagli tattici e militari nelle scene. Dettagli che hanno ricordato molto da vicino una delle battaglie della Storia più importanti ed interessanti. La Battaglia di Canne del 2 agosto 216 a.C.
La battaglia ebbe inizio con un confronto tra fanterie leggere, che precedette il vero scontro campale tra il grosso dei due eserciti; vennero scagliati giavellotti e frecce. Annibale decise di lanciare la cavalleria pesante comandata da Asdrubale contro la cavalleria romana, usando come protezione una grande nuvola di polvere che probabilmente si era creata a causa della marcia degli eserciti al centro del campo di battaglia.
La cavalleria pesante ibero-celtica, schierata sul fianco sinistro, attaccò violentemente la cavalleria romana, impiegando una tattica inconsueta, ma ben preparata e non prevista dai Romani. Questi, sorpresi dall'attacco, dovettero scendere dai cavalli. Uno scontro, configuratosi nelle sue fasi iniziali come "di cavalleria" si trasformò quindi in un cruento combattimento corpo a corpo.
Dopo la breve fase iniziale, le legioni romane diedero avvio al loro massiccio attacco frontale; in formazione serrata i legionari si avvicinarono alla mezzaluna formata dalla fanteria ibero-gallica urtando inizialmente sola la punta dello schieramento avversario. I Romani tuttavia esercitarono un urto irresistibile contro il sottile fronte nemico.
Sull'ala destra dell'esercito Cartaginese, i Numidi si impegnarono per agganciare e trattenere la cavalleria alleata ai Romani e la battaglia in questo settore si prolungò senza risultati decisivi. Dopo aver sconfitto la cavalleria romana, i cavalieri di Asdrubale accorsero in aiuto dei Numidi e la cavalleria romana venne sopraffatta e si disperse abbandonando il campo di battaglia.
Dopo circa un'ora di scontri corpo a corpo tra gli ibero-galli e le legioni romane, imbattibili in uno scontro frontale per la coesione dello schieramento, la capacità dei centurioni e la superiorità dell'armamento, le linee cartaginesi iniziarono a ripiegare subendo numerose perdite.
Annibale riuscì tuttavia a guadagnare tempo necessario per costringere alla fuga la cavalleria romana su entrambi i fianchi e per attaccare il centro romano nella parte posteriore.
La fanteria romana, ormai esposta su entrambi i suoi fianchi a causa della disfatta della cavalleria, aveva quindi formato un cuneo spinto sempre più in profondità nel semicerchio cartaginese. Annibale ordinò ai suoi di girare verso l'interno e avanzare contro i fianchi del nemico, creando un accerchiamento delle legioni romane in uno dei primi esempi conosciuti di manovra a tenaglia.
Quando la cavalleria cartaginese attaccò i Romani alle spalle, ed i fanti africani li assalirono sui fianchi destro e sinistro, la fanteria romana in avanzata fu costretta a fermarsi. Sui fianchi i legionari romani si trovarono in grave difficoltà e, sorpresi dalla comparsa della fanteria pesante africana, non riuscirono a contenere i nemici. I legionari si ritrovarono accerchiati da ogni parte, compressi in uno spazio molto ristretto. Furono così lentamente annientati.
«Tante migliaia di Romani stavano morendo [...] Alcuni, le cui ferite erano eccitate dal freddo mattino, nel momento in cui si stavano alzando, coperti di sangue, dal mezzo dei mucchi di uccisi, erano sopraffatti dal nemico. Alcuni sono stati trovati con le teste immerse nelle buche in terra, che avevano scavato; avendo, così come si mostrò, realizzato buche per loro stessi, e essendosi soffocati.»
(Tito Livio, Ab Urbe condita libri, XXII, 51)
Avvenuta durante la II Guerra Punica, la Battaglia di Canne è dunque ricordata come uno degli eventi militari tatticamente più riusciti della Storia.
Le perdite furono immani (circa 76mila i romani caduti, a detta di Polibio) e la tattica militare cartaginese si distinse come una delle più ineguagliabili di sempre, nell'opinione diffusa degli storici.
Gli stessi schemi e contesti grosso modo sono così riprodotti sia a livello tattico che strategico nell'episodio di Game of Thrones: l'assembramento delle truppe di Ramsay, che si accalcano attorno ai nemici, con gli scudi serrati a testuggine e le lance per infilzare gli avversari; il trinceramento negli ammassi dei corpi deceduti; il movimento degli schieramenti ben raffigurato in una sensazionale ripresa aerea.
Tutto
sembra riagganciarsi in qualche modo alla realtà e alle peculiarità di alcuni
eventi storici straordinari. Tutto sembra rimandare ad una delle battaglie più
cruente e affascinanti della Storia. Tutto sembra incredibilmente geniale e ben
riuscito.
Un consiglio bibliografico:
Canne, Giovanni Brizzi, Il Mulino, Bologna, 2016
di Giorgio Rico