StorieDì Cinema La Signora Matilde

08.03.2019

Di donne importanti e decisive per la storia dell'umanità ce ne sono moltissime e tra di esse non si può non parlare di lei, Matilde di Canossa. La Grancontessa, nata da una famiglia di importanti feudatari forse a Mantova nel 1046, in piena età medievale, fu contessa, duchessa, marchesa nonché, per alcuni studiosi, "Vice regina d'Italia" e "Vicaria imperiale". La sua influenza politica fu davvero notevole. Il suo potere decisivo quando si schierò apertamente dalla parte del papato nella lotta per le investiture. A trent'anni entrò in possesso di un territorio vastissimo che comprendeva Lombardia, Emilia, Romagna e Toscana, e che ebbe come suo centro proprio Canossa. Vedremo come una recente opera cinematografica, "La Signora Matilde" (2017), ne ha tracciato con sguardo innovativo e ironico le vicende, aprendo il passo ad un approccio differente del "fare Storia". 

Ritratto di Matilde di Canossa
Ritratto di Matilde di Canossa

Cresciuta tra i freddi laghi ed i nevosi boschi padani, trascorse molto tempo dedicandosi alla cultura letteraria. A detta di Donizone, autore della Vita Mathildis, conosceva anche tedesco e francese. A soli 6 anni dovette assistere, col cuore fragile di qualsiasi fanciullo, ad un episodio davvero cruento: suo padre Bonifacio fu ucciso a tradimento durante una battuta di caccia da uno dei suoi vassalli, che lo trapassò alla gola con una freccia avvelenata. 

A soli 10 anni fu presa in ostaggio (assieme a sua madre) da Enrico III, e condotta in Germania. L'anno successivo però riuscì a rientrare in Italia. La madre, per stipulare nuovi accordi diplomatici, sposò Goffredo il Barbuto, fratello di papa Stefano IX. Una clausola dell'accordo prevedeva inoltre che il figlio di Goffredo, soprannominato il Gobbo per alcuni difetti fisici, sposasse proprio Matilde, per motivi territoriali (1069). Dopo aver perso una figlia per via di un parto travagliatissimo e dopo essere stata accusata di essere afflitta da una maledizione, Matilde si separò da suo marito, che morì nel 1076, cadendo vittima di un'incredibile imboscata nei pressi di Anversa: durante la notte si recò al gabinetto e un sicario gli conficcò una spada tra le natiche lasciandogli l'arma piantata nella ferita. 

Nel frattempo entrò nel vivo quella che oggi chiamiamo "lotta per le investiture". Era salito al soglio pontificio Ildebrando di Soana (Gregorio VII). Nello stesso anno il nuovo imperatore Enrico IV, dopo aver riorganizzato il territorio tedesco, cercò di fare lo stesso in Italia. Cominciò così tra i due un duro duello, che vide contrapposta l'autorità della Chiesa a quella dell'Impero. Nel 1076 il papa scomunicò l'imperatore e Matilde si schierò con decisione al fianco del papato. Nel 1077, nel castello di Canossa, residenza di Matilde dove Gregorio era ospite, l'imperatore, per ottenere la revoca della scomunica da parte del papa, fu costretto ad attendere davanti al portale d'ingresso per tre giorni e tre notti inginocchiato sotto la neve col capo cosparso di cenere.

Vista del Castello di Canossa
Vista del Castello di Canossa

Nel 1080 Enrico IV convocò un Concilio a Bressanone in cui fece nominare un antipapa: Clemente III. Il 15 ottobre, nei pressi di Volta Mantovana, le milizie dei vescovi-conti e dell'antipapa sconfissero le truppe di papa Gregorio VII, comandate proprio da Matilde. Ma la Grancontessa non si diede per vinta e resistette fino alla notte del 2 luglio 1084, quando riuscì a sbaragliare inaspettatamente l'esercito imperiale nella battaglia di Sorbara. Lo scontro politico comunque non si esaurì in quell'occasione, tanto che Matilde, a 43 anni, decise di intraprendere nuove relazioni diplomatiche in grado di contrastare Enrico IV, per mezzo di un altro matrimonio, con il sedicenne Guelfo V, erede della corona ducale di Baviera. Per l'occasione fu organizzata una festa nuziale di ben 120 giorni, di fronte alla quale sarebbe impallidito qualunque sovrano medievale e non. I due però non ebbero figli ed ottennero l'annullamento sei anni dopo, nel 1095. Pare che avessero problemi coniugali, soprattutto in camera da letto.

Alla terza discesa in Italia di Enrico IV, dopo diverse battaglie, il potente esercito imperiale venne preso in una morsa e sbaragliato dalla vassalleria matildica. Dopo la vittoria di Matilde, molte città come Milano, Cremona, Lodi e Piacenza si schierarono con la Contessa per sottrarsi al controllo imperiale. 

Successivamente fu Enrico V di Franconia a riprendere la lotta contro la Chiesa. Stavolta l'atteggiamento della Granduchessa nei confronti della casa imperiale dovette modificarsi e Matilde si conformò ai voleri dell'imperatore. Nel 1111, Enrico V la incontrò al Castello di Bianello. Matilde gli confermò i feudi da lei messi in dubbio quando era vivo suo padre. "In vice regis" recita Donizone, e da qualcuno è stato interpretato come se Enrico V avesse conferito alla Granduchessa un nuovo titolo: "Vice regina d'Italia" e "Vicaria Imperiale".

Matilde morì nel 1115. Nel 1645 le sue spoglie trovarono definitiva collocazione nella Basilica di San Pietro a Roma, unica donna insieme alla regina Cristina di Svezia e alla principessa polacca Maria Clementina Sobieska. La sua tomba, scolpita dal Bernini, è detta Onore e Gloria d'Italia.

La storia di Matilde è davvero esemplare e unica. Per quanto detto, e non solo, si dimostrò un personaggio di valore eccezionale e nella cultura di massa non ha potuto che trovare uno spazio molto rilevante. Nel marzo 2017 infatti, ispirato alle vicende storiche della Grancontessa, è uscita in alcune sale d'Italia la "docummedia", così chiamata dai suoi registi Marco Melluso e Diego Schiavo, "La Signora Matilde - Gossip dal Medioevo", vincitrice del premio Francovich 2019. Un premio davvero prestigioso, in passato assegnato a personalità illustri quali Marco Salvador, Alessandro Barbero, Pupi Avati, Franco Cardini, Piero Angela, Chiara Frugoni, e al Festival del Medioevo. 

(Per saperne di più sul premio Francovich click al seguente link)

Marco Melluso e Diego Schiavo, registi de "La Signora Matilde", insieme alla protagonista Syusy Blady
Marco Melluso e Diego Schiavo, registi de "La Signora Matilde", insieme alla protagonista Syusy Blady

"La Signora Matilde", prodotto da POPCult, vive di toni divertenti e accesi, e i personaggi si muovono tra i successi e i gossip di una inconsueta Matilde di Canossa. L'opera cinematografica, che ha convinto dunque anche gli Archeologi Medievisti Italiani, vuole raccontare la Storia e i suoi protagonisti da una nuova prospettiva, originale e con taglio ironico, con l'obiettivo di rendere la Storia accessibile al grande pubblico, soprattutto ai più giovani, e lo fa attingendo con grande cura e attenzione alle fonti di XI e XII secolo. La goliardia si fonde alla ricerca storica, e non può che venirne fuori qualcosa di davvero sorprendente (è presente addirittura un omaggio ai Carmina Burana, in una rilettura del maestro Riccardo Nanni, firma della colonna sonora).

La regia, di fronte alla figura di Matilde di Canossa, si è resa conto "della forte discrepanza tra la fama del personaggio, l'interesse che immediatamente il nome suscita e la difficoltà nel trovare un taglio narrativo che possa far breccia in un pubblico a volte poco interessato alla Storia. Nasce così l'idea di rileggere l'intera storia di Matilde come la creazione di un brand di se stessi e come l'affermazione e il perdurare di esso nel corso dei secoli. Se oggi multinazionali e politici usano qualunque strategia per accaparrarsi consensi, quello di Matilde diventa un caso, sbalorditivo per i risultati ottenuti, da analizzare ed emulare. Si è pensato così che la scelta della figura chiamata a narrare non potesse che ricadere su Maurizia Giusti, in arte Syusy Blady, che con il suo portato di personaggio televisivo amato, può ben restituire con brio e leggerezza vicende e contesti all'apparenza difficili."

La Blady interpreta un'esperta di marketing, eccentrica e appassionata di griffe, che dal castello in cui abita parte per un viaggio sulla scia della Grancontessa, accompagnata da un Luciano Manzalini impegnato a vestire i panni di personaggi buffi che intralciano il cammino della donna. Lungo il viaggio, che va da Verona a Bologna, prende vita la storia della Signora Matilde, il cui nome diventa un vero e proprio brand, un marchio dell'anno mille che si impone nel mercato tra due colossi dell'epoca, la "SacroRomanoImpero" e la "Papato Spa". La lotta per le investiture diventa così uno scontro tra multinazionali e lo scacchiere di rocche matildiche si trasforma nel Tweetter dell'appennino. I rapporti dinastici di Matilde e dell'imperatore Enrico IV non possono che finire negli articoli scandalistici del magazine "Novello 1000". 

I registi de "La Signora Matilde" intanto hanno sfornato un nuovo film dal titolo "Il conte magico", di cui trovate informazioni e aggiornamenti sulle rispettive pagine Facebook. 

Syusy Blady e Luciano Manzalini in una scena del film, girata in provincia di Bologna
Syusy Blady e Luciano Manzalini in una scena del film, girata in provincia di Bologna
I due protagonisti in un'altra scena iconica del film
I due protagonisti in un'altra scena iconica del film

Il film "La Signora Matilde" è la prova del fatto che la Storia, a distanza di anni, può trovare chiavi di lettura differenti, prospettive innovative, sguardi ampi e nuovi orizzonti, sempre e comunque nell'alveo dell'accuratezza del metodo storico.

Guarda il trailer del film al link: https://www.youtube.com/watch?v=DZzE5IMJ7Vg

di Giorgio Rico

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